NOEMI BABINI - LO SPIRITUALE NELL'ARTE
“ La vera opera d’arte nasce
dall’artista in modo misterioso, enigmatico, mistico.
Staccandosi da lui assume
una personalità e diviene un soggetto indipendente con un respiro spirituale e
una vita concreta, diventa un’ aspetto dell’essere. Non è un fenomeno casuale
ma come ogni essere ha energie creative. Vive, agisce e collabora alla
creazione della vita spirituale. Solo da questo punto di vista interiore si può
dire se l’opera d’arte sia buona o cattiva. Se brutta o troppo debole significa
che non ha la giusta forma per far vibrare l’animo”.
(Kandinskji – Lo Spirituale
nell’arte)
Partire
dall’anima, dal nostro io per vedere l’opera, sentirla e volerla fare nostra, perché
la scelta di un quadro parte proprio da qui.
È la scelta di
un passaggio che parla di te , del tuo stato d’animo, di un momento nella
storia della tua vita e di storie di vita Noemi ne conosce e ce ne narra
davvero tante…
Attraverso una pittura che predilige la matericità
del colore, l’artista, con i suoi segni,
dà visione ai suoi sogni.
La sua è una gestualità determinata, decisa che dona
alle opere imprevedibilità e, proprio perché scaturiscono da gesti potenti,
precisi, impetuosi, queste tele si focalizzano
sulla trama e il colore della materia, cercando
nel contempo di salvaguardare l'armonia complessiva dell'immagine. Tutte le sue
cose, invenzioni, avventure spesso si “spintonano”fra loro, costrette a vivere
su un supporto mai abbastanza grande, finiscono per salire in cerca quasi di
respiro; i suoi spazi onnivori divorano tutto quello che contengono e creano,
allo sguardo, una sorta di rapimento.
Gli elementi
naturali (acqua, terra, fuoco, aria) sono figurazioni
ricorrenti nei suoi lavori, interpretati in diverse varianti, essi sono soggetti
esteticamente intensi; punti di riferimento e
d’ascolto, di silenzi, di abbandoni; che investono la sfera interiore e
l'immaginazione.
La materia, stesa in una cromia ricca e variegata, scrive le sue storie, i segni usati scavano percorsi e serpentine, come se fossero alla ricerca di un’origine, di un tempo primo della vita. Servendosi di questo procedimento Noemi sonda le potenzialità energetiche ed evocative della sua pittura che, essendo svincolata da immagini fisse, diventa autonoma,viva, metafora di una ricerca esistenziale volta a scoprire qualcosa di autenticamente genuino, da opporre alla desolante mancanza di certezze della nostra contemporaneità.
La materia, stesa in una cromia ricca e variegata, scrive le sue storie, i segni usati scavano percorsi e serpentine, come se fossero alla ricerca di un’origine, di un tempo primo della vita. Servendosi di questo procedimento Noemi sonda le potenzialità energetiche ed evocative della sua pittura che, essendo svincolata da immagini fisse, diventa autonoma,viva, metafora di una ricerca esistenziale volta a scoprire qualcosa di autenticamente genuino, da opporre alla desolante mancanza di certezze della nostra contemporaneità.
L’artista ci mostra la sua intimità; i suoi segni
e la sua materia ci raccontano delle storie sempre nuove che sono sue, ma
possono appartenere a tutti noi, in esse possiamo rispecchiarci e rispecchiare anche
i nostri vissuti.
“So chi ero quando mi sono svegliata
stamattina, ma da allora devo essere cambiata diverse volte” dice Alice nel suo
“Paese delle Meraviglie” e anche Noemi come Alice è camaleontica, il suo
immaginario cambia e le sue opere di conseguenza appaiono sempre diverse,
originali, e soprattutto “aperte”: sempre pronte a
raccogliere i segni più significativi e i misteri che la forza del tempo
trascina nelle vicende umane.
Chiara Messori
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